QÜESTioni di stile
Inutile
negarlo: Lorenzo Maglianesi (in arte Lorenzo Magianesi...) è il fenomeno del
momento.
In tempi record il successo della sua opera
prima, THE QÜEST, gli ha garantito postfazioni redatte da personalità di spicco
del mondo del fumetto, svariate interviste di Gigi Marzullo, la copertina del
Time e una sfilza gustosissima di merchandise esclusivi tra cui l’ormai
leggendaria t-shirt “I LOVE LORENZO MAGLIANESI” (se ne volete una contattatemi
in privato).
Ma
il successo strepitoso di Lorenzo non è solo da attribuirsi alla sua innegabile
presenza scenica,
quanto alla sua più grande qualità: l’arte di saper narrare anche per mezzo di
ammiccamenti e/o citazioni (che a dir si voglia).
Diciamocelo,
da un po’ di tempo a questa parte il mercato dell’intrattenimento ha scoperto
una nuova miniera d’oro, oltre a quella dei sequel/prequel o dei remake. Un neo
Eldorado che trova la sua massima espressione nel filone “citazionistico” che
sta potenziando (e non poco) prodotti con basi narrative standard, aiutandoli a
rinnovarsi attraverso idee e/o accenni all’operato altrui che hanno battezzato
annate e, ancor meglio, le nostre intere esistenze.
Insomma,
citare è il nuovo trend narrativo che attira e “fidelizza” intere generazioni,
portando il prodotto finale a sfrecciare, al pari di un colpo ben mirato, verso
i cuori di un pubblico specifico. Sia chiaro, il tutto (e non lo nego) potrebbe
passare per una simpatica “paraculata”, però, in linea generale, posso assicurarvi
che non lo è. La condivisione dell’esperienza e del proprio retaggio culturale
è (o almeno, dovrebbe essere!) il fine primo di ogni autore che si rispetti. La
citazione è il miglior strumento adatto a servire lo scopo a disposizione
dell’autore. Ma occorre dosarla con cautela e, soprattutto, occorre saperla
sfornare al momento giusto... esattamente come accade a un cuoco con le sue
creazioni.
Inutile
ribadire che in quest’arte Mr Maglianesi può solo insegnare.
Con “The Qüest - Vol.1” gli accenni e i rimandi
sono stati “docili” e delicati, mai sfacciati. Li abbiamo visti ibridarsi
perfettamente con lo stile ironico di Lorenzo che, a sua volta, omaggia il
maestro Eiichirō Oda nella maggior parte dei volti che coronano la saga
spaghetti/fantasy di cui è artefice. Li abbiamo notati su invito, oppure per
sbaglio, ma una volta individuati ne abbiamo elogiato la genialità con un
sorriso e, perché no, con una sana risata. È il caso, ad esempio, della mia
esperienza con la nuova cover del primo volume: dopo averne elogiato la
ricchezza dei dettagli, l’ho esaminata attentamente, con il medesimo scrupolo
che dedicherei ad un qualsiasi volume di “Waldo” per capirci. Ad un tratto noto
che nel margine inferiore a destra della cover Lorenzo ha inserito, con nonchalance,
i quattro della mano di Dio (che a loro volta sono una citazione di Miura ai
Cenobiti di Barker). E “BAM!”, prima citazione.
Un
“power up” che ha potenziato ulteriormente il mio desiderio di scoprire le
intenzioni di Mr Maglianesi e che, di fatto, mi fa sorridere tutte le volte che
osservo quella cover.
Mano
di Dio a parte, il primo volume non si esime dagli omaggi forbiti nemmeno al
suo interno. Lodevole è la sequenza della rissa nella locanda, coronata da una
tonalità rosso sangue che non può non indurci il paragone con la sequenza di
lotta alla “House of Blue Leaves“ (filtrata prima in bianco e nero, poi in blu)
di Kill Bill Vol.1.
Insomma,
Mr Maglianesi è uno che ne sa a pacchi! E ci tiene a farcelo sapere.
A
volte, però, la sua sana ostentazione ci permette di godere di personaggi
meravigliosi che assumono connotati così originali da svincolarsi dalle matrici
a cui si sono ispirati. Come nel caso di Re Fullvaldo (elemento cardine del
secondo volume di The Qüest) che, malgrado la somiglianza con la leggendaria
figura de “Lo RE degli sbabbari”, riesce comunque a risultare assolutamente
originale e interessante (di fatto è il mio nuovo personaggio preferito).
Lo
stesso ragionamento è applicabile al personaggio del Barone, viscida e
originale figura che, senza troppi fronzoli, richiama fortemente il celebre
Jabba the Hutt grazie all’accostamento di una schiava vestita da Leia Slave per
l’occasione.
Cos’altro
aggiungere? L’universo creato da Lorenzo Maglianesi è tutto da scoprire e
sicuramente ricco di quei fantasiosi e forbiti “messaggi subliminali” che non
smetteranno mai di stuzzicare la vostra curiosità. Degna di nota e sicuramente
da segnalare è anche la sotto trama dell’universo “The Qüest” creata ad hoc per
intrattenere il lettore durante la lavorazione di un nuovo capitolo della
serie. Si chiama “The Side Qüest” e vede come protagonista la bellissima Mira
(coprotagonista del primo capitolo della serie) intenta a destreggiarsi tra
avventure nostrane cui l’autore cede l’onere della riuscita, positiva o meno,
ai lettori. Un po‘ come accadeva nei classici libri game, quando un tiro di
dato, tra un’opzione e l’altra, poteva segnare la fine della lettura - nefasti
avvenimenti o prosecuzioni ancor più ardite.
Prima di salutarvi, vi invito caldamente a
prendere parte a queste avventure sulla pagina facebook dedicata... io, per ora
ho concluso. Tengo ancora una volta a ricordarvi che non sono stato
assolutamente costretto da nessuno a scrivere questo articolo. L’ho fatto con
mente e spirito liberi e incondizionati... perché ormai si sa: I <3 LORENZO
MAGLIANESI!
PAOLO MAINI (Autore di "A sort of Fairytale" - postafazone di "The Quest 2")
THE QUEST - Vol.1
THE QUEST - Vol.2
PAOLO MAINI (Autore di "A sort of Fairytale" - postafazone di "The Quest 2")
THE QUEST - Vol.1
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