INTERVISTA SEMI-SERIA DI GIOVANNI CAMPODONICO ALLA NOISE PRESS - Parte Seconda

Giovanni Campodonico
Noto Batmanologo - Blogger sui fumetti (Comicsverse101) - Campione del popolo



Siccome sono in vena di domande un po' così da giornale di gossip (Ridge e Brooke stanno ancora assieme), secondo voi cosa manca nella scena del fumetto italiano?  
Luca Frigerio: Cosa mancava? Mancavamo noi! Sinceramente stiamo vivendo in un periodo molto fertile per il fumetto italiano: accanto alle case storiche si sono sviluppate realtà indipendenti molto interessanti (per dire: Manticora Autoproduzioni e Hollow Press); i grandi editori di narrativa hanno annusato la possibilità di fare soldi e stanno creando le loro divisioni fumettistiche. Forse manca maggior consapevolezza della forza del nostro settore. Fino a qualche anno fa potevamo lamentarci di una certa mancanza di coraggio da parte degli editori, ora questo non succede; una cosa che ancora manca (ma che sta, lentamente, migliorando) è una certa professionalità sul lato meramente legislativo, ma piano piano si sta arrivando a una certa uniformità. 



Come chi mi conosce sa (Ciao mamma), sono un fermo sostenitore del fatto che i coloristi ed i letteristi del fumetto siano degli eroi mai troppo lodati, cosa ne pensa la Noise Press?  
Alessandra Delfino: No scusate! Mi sento di intervenire da Grafico bistrattato. E i grafici dove li mettiamo? Comunque, a parte il fatto di avere, noi color-etter-afici, sul groppone i ritardi dei nostri colleghi sceneggiatori e disegnatori che, giustamente, se la prendono comoda (no, no ma…fate pure con calma!), come ormai saprete che da grandi poteri derivano grandi responsabilità: delineare, definire e dare carattere e profondità al disegno per i coloristi, inserire e CREARE testi e onomatopee che si fondano al meglio con la tavola per i letteristi e studiare l’intera composizione della confezione, progettare loghi e scegliere texture – font – immagini che arricchiscano il volume per i grafici. Insomma, quando nelle recensioni vediamo citate queste figure ci si apre il cuore, ci verrebbe voglia di dare un abbraccio a chi ha scritto l’articolo. Insomma, coloristi letteristi e grafici, RIBELLIAMOCI a questi soprusi!!! PANT! PANT! E adesso chiudete pure la gabbia. 

Non vi chiedo di progetti futuri, perché sono amante della sorpresa, ma se poteste tornare indietro, cambiereste qualcosa?  
L.F: Cambiare qualcosa? Abbiamo imparato sulla nostra pelle l’importanza di lavorare con un lasso di tempo adeguato, i primi numeri di Dead Blood e The Steams avevano tempistiche molto strette per la pubblicazione, causandoci nottate infernali. Il resto fa parte del bagaglio d’esperienza che tocca fare per imparare, si spera, a lavorare meglio. Sicuramente abbiamo peccato di inesperienza, ma le bastonate aiutano (o ammazzano se sono parecchie) a capire gli errori e a cercare di non rifarli. 

Curiosità morbosa: da dove nasce il logo della Noise Press? E chi lo ha creato?  
A.D.: Quando mi misi sul buon vecchio amico Illustrator per cavar fuori il perfetto logo per la Noise avevo indubbiamente in mente tutt'altra cosa: una voluttuosa scritta che intersecava due ingranaggi a simboleggiare il fervore che accompagnava costantemente l'attività redazionale di quei tempi... gli inizi; e, come tutti gli inizi, una corsa a prendere le misure di qualcosa che prendeva vita (a volte anche da sola). Fu così che, tronfia e soddisfatta del mio operato, mi accingevo a presentare alla ciurma il definitivo quando qualcuno entrò nella stanza proclamando che il nostro secondo cavallo di battaglia sarebbe stato proprio una testata Steampunk. 
UNA TESTATA STEAMPUNK??? 
La mia immediata reazione fu un caldo e caloroso "Mortacci vostra" (all'epoca abitavo a Roma), seguito da un "Adesso tocca trovare un altro logo altrimenti sembrerà che facciamo solo fumetti di questo genere?". Mi rimisi miseramente a lavoro convincendomi che il secondo viene sempre meglio... dopo strazianti elucubrazioni sul "Logo Perfetto" decisi che non poteva che corrispondere proprio alla forma perfetta. Il CERCHIO. La O. Sottolineata e accentata come quella che vedete adesso su tutti i nostri fumetti. 

Copertina di "The Steams Chronicles 01" - Leonardo Colapietro


E come domanda finale, io devo chiederlo....Cosa ne Pensate di Jack “King” Kirby? 
L.F.: Il Re è il Re. Ha creato decine di mondi, di eroi, ha contribuito all’immaginario storico di questo pianeta. La sua eredità si avverte ancora oggi tantissimi artisti, magari incosciamente, hanno imparato la sua lezione; un uomo saggio mi ha detto una volta che “Cioé, Kirby è come lo scotch. Non è che ti piace da subito, ci devi fare l'abitudine”. Ha perfettamente ragione!  

The King

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